È possibile aumentare l’importo della pensione grazie agli assegni familiari: la guida su come fare richiesta

Sapevi che puoi aumentare l’importo della tua pensione con con gli assegni familiari? Ti spieghiamo come fare

L’incremento dell’importo della pensione è un obiettivo desiderato da molti pensionati, e una via spesso trascurata per raggiungerlo è rappresentata dall’Assegno al nucleo familiare (Anf). Contrariamente a quanto molti potrebbero pensare, questo assegno non è stato completamente abolito con l’introduzione dell’Assegno unico universale (Auu). Alcuni pensionati possono ancora beneficiarne, purché siano iscritti alla gestione per lavoratori dipendenti, aprendo così la possibilità di ottenere ulteriori risorse finanziarie.

A differenza dell’Assegno unico universale, l’Anf è riservato ai lavoratori subordinati o ai nuclei familiari dei titolari di pensione derivante da lavoro dipendente. I lavoratori autonomi, come artigiani, commercianti, coltivatori diretti e altri, non ne hanno diritto. Tuttavia, molte persone potrebbero non essere a conoscenza di questa opzione che, in realtà, si aggiunge alle altre strategie per aumentare l’importo della pensione. Andiamo a vedere come richiedere questo assegno.

Come richiedere l’assegno al nucleo familiare

Con l’introduzione dell’Assegno unico universale, le regole per l’Anf sono state riviste, limitando il diritto solo a determinati membri del nucleo familiare. Attualmente, l’Anf è riservato al coniuge, nipoti, fratelli e sorelle del richiedente, escludendo i figli a carico. La richiesta può essere effettuata dal nucleo familiare composto dal titolare della pensione e almeno uno dei seguenti: coniuge non legalmente ed effettivamente separato; parte di unione civile, non sciolta da unione civile; fratelli, sorelle e nipoti in linea collaterale del richiedente, minori di età o maggiorenni inabili, orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto alla pensione ai superstiti.

Tuttavia, non è possibile ottenere l’Anf se nel nucleo familiare è presente almeno un figlio di età inferiore ai 21 anni o un figlio con disabilità a carico, indipendentemente dall’età. Inoltre, è necessario soddisfare un requisito reddituale: solo i nuclei familiari con almeno il 70% del reddito generato dalla prestazione pensionistica richiesta possono accedere all’Anf. A differenza dell’Assegno unico, l’Anf copre il periodo da luglio a giugno. Per il primo semestre del 2024, gli importi sono definiti nella circolare Inps n. 55 del 2023 e variano in base alla tipologia del nucleo familiare, al numero dei componenti e al reddito complessivo. Sono previste fasce reddituali più favorevoli per chi si trova in situazioni di particolare disagio, come componenti inabili al lavoro.

La richiesta può essere presentata autonomamente attraverso il sito Inps o tramite caf e patronati. È essenziale allegare una dichiarazione che attesti la composizione del nucleo familiare e i redditi percepiti. Eventuali variazioni in questi due elementi devono essere comunicate all’Inps entro 30 giorni. Una differenza significativa tra l’Assegno al nucleo familiare e l’Assegno unico è la possibilità di richiedere arretrati fino a 5 anni prima nel primo caso. Chiunque abbia scoperto solo ora la possibilità di ottenere gli assegni familiari sulla pensione può recuperare quanto non ricevuto negli ultimi cinque anni, a condizione di aver soddisfatto i requisiti durante quel periodo. È importante presentare una domanda separata per ciascun periodo non goduto al fine del riconoscimento degli arretrati.

In conclusione, l’Assegno al nucleo familiare rappresenta un’opportunità spesso sottovalutata per aumentare l’importo della pensione. Con una corretta comprensione dei requisiti, degli importi e della procedura di domanda, i pensionati possono accedere a ulteriori risorse finanziarie che contribuiranno a migliorare la loro situazione economica.