Il film Vieni avanti cretino è ormai passato alla storia e Lino Banfi ne è uno degli artefici principali: il segreto del successo
Sono tantissimi gli italiani che hanno visto questo sensazionale film, uno degli emblemi della comicità anni ’80. Erano i tempi in cui Lino Banfi viveva il suo miglior momento di gloria e riusciva ad allietare la visione di milioni di spettatori. Le sue interpretazioni sono state indimenticabili e hanno avuto successo anche negli anni a venire, dato che tutt’ora, rivedendo le sue recitazioni sul web migliaia di persone ne rimangono divertite.
Vieni avanti cretino è un film uscito nel 1982, diretto da Luciano Selce, che ha ottenuto anche il premio La Grolla d’oro. Il connubio fra il regista e l’attore pugliese è stato garanzia di successo, anche se dietro a ciò vi sono stati dei segreti determinanti per l’ottima riuscita del prodotto.
Il personaggio principale di questa pellicola è stato tale Pasquale Baudaffi (interpretato proprio dall’attore di Andria), un ex detenuto uscito da Regina Coeli e in cerca di una stabilità lavorativa. La sua continua ricerca passa per il lavoro da barista, dove dopo aver ingerito diversi caffé tornati indietro al banco, (perché serviti malamente), inizia a nitrire, fino ad arrivare a quello da impiegato d’ufficio, dove impazzisce di fronte ai tanti strumenti da lavoro ultra tecnologici.
Fra le varie vicende che hanno portato al grande successo di Vieni avanti cretino non può esser scontata quella riguardante il grande studio effettuato da parte di Selce per poterlo rendere un film appetibile da parte dei più. Infatti, il produttore si ispirò a dei classici di altissimo prestigio per poter allietare una platea sempre più ampia, proprio come facevano i primi commediografi esistiti sulla terra.
In tantissimi pensano, infatti, che la pellicola sia frutto per la maggior parte di improvvisazione di Lino Banfi di fronte alle telecamere. Di fatto, in realtà, il film si è ispirato molto alla comicità popolare propinata da parte di Plauto e alla commedia dell’arte di Vaudeville. A parlare di ciò è stato lo sceneggiatore Roberto Leoni, il quale ha dichiarato che al di là di questo attento studio c’è, però, una scena che non è stata per niente programmata.
Sembra, infatti, che solamente la canzone «Filomeña» sia nata direttamente sul set, quindi improvvisata, cantata proprio da Lino Banfi. In questo caso, nel film, il protagonista Baudaffi venne scambiato per un cantante e non si tirò indietro di fronte a ciò, mettendo in piedi una canzone molto simpatica e ricca d’ilarità.
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