Dimenticati in soffitta o nel garage, alcuni oggetti vintage sono quotati una vera fortuna: i più ambiti dai collezionisti
Si può definire come una sorta di fascino verso l’intramontabile, o semplicemente qualcosa che ha segnato per sempre la storia del genere umano. Ogni pezzo vintage racchiude una storia unica, portando con sé un valore emotivo che trascende il semplice atto di possedere un oggetto.
Qualunque sia la ragione di questa magia, alcuni oggetti provenienti dal passato possono rivelarsi una vera fortuna per gli ignari proprietari che, da anni li hanno accantonati in soffitta. Indubbiamente gioca a favore un grande livello affettivo; motivo per cui potrebbero non essere ancora stati gettati nell’immondizia.
Tuttavia, per quanto questi oggetti sembrino totalmente inutili se non per un vago ricordo che trasmettono, in giro per il mondo è pieno di collezionisti che pagherebbero cifre ingenti per acquisirli. Ogni pezzo vintage, infatti, è una finestra sul passato, un frammento di storia che parla delle epoche e delle culture che l’hanno plasmato. Per molti appassionati, il collezionismo di pezzi vintage diventa un’arte in sé.
Addentrandoci nel vivo dell’argomento, è importante precisare come, spesso, tali oggetti di cui ci si vuole sbarazzare vengono venduti ai mercatini dell’usato. Tuttavia, gli stessi proprietari non sono consapevoli del valore di ciò che possiedono. In questa raccolta vi sono gli oggetti vintage più quotati (nonché bramati), da collezionisti che spesso li acquistano a cifre che si aggirano dai 500 ai 1.000 euro.
Tra i primi posti troviamo indubbiamente le console di videogiochi degli anni ‘90: Sega Master System, il NES e il Super Nintendo, se in buone condizioni, possono valere fino a 500 euro. I prezzi salgono in caso di esemplari più rari: l’Atari Jaguar del 1993, possono raggiungere anche i 1.200 euro, mentre le edizioni limitate come il Game Boy Color possono essere vendute alla modica cifra di 1.500 euro. Stesso discorso vale per alcuni videogiochi rari.
A far schizzare la lista è il primo iPod di Apple, che se tenuto in buone condizioni può valere fino a 4.000 euro; 10 volte in più se ancora sigillato. Il primo iPhone, invece, spazia tra 800 e 1.000 euro, mentre alcune edizioni possono valere addirittura 10.000 euro. Tornando indietro nel tempo, c’è spazio anche per i Nokia 3310: ad oggi valgono più di 200 euro. Sedie a dondolo, salvadanaio e carion, inoltre, non andrebbero mai sottovalutati.
Ovviamente, anche pezzi più antichi hanno il loro posto nella lista: le iconiche macchine da scrivere di marchi come Olivetti o Remington possono superare tranquillamente i 2.000 euro. I vinili poi, possono regalare gioie inaspettate: “Diamond Dogs” di David Bowie del 1974 può valere fino a 3.500 euro. Infine, il “White Album” dei storici Beatles del 1968 può essere venduto all’incredibile somma di 50.000 euro.
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