Il condominio può essere pagato in contanti oppure bisogna fare necessariamente un bonifico? Ecco cosa dice la legge
Sono ancora in tante le persone che pagano il condominio in contanti, ma si tratta di un comportamento lecito? Ecco cosa bisogna sapere e cosa dice la legge a riguardo.
Le spese condominiali fanno riferimento, così come specificato dal codice civile, a tutte le parti comuni dell’edificio come le scale, i muri portanti, gli ascensori e il terrazzo. Chiaramente, sono obbligati al pagamento di tali somme tutti i condòmini. Tuttavia, l’amministratore dovrà sempre procedere prima di tutto ad una distinzione tra spese ordinarie e straordinarie, in base a quanto contenuto nelle tabelle millesimali.
Fin dalla prima Riforma del Condominio la magistratura aveva previsto che un condominio dovesse avere un conto corrente separato da quello dell’amministratore. La spiegazione è molto semplice in quanto gravi irregolarità possono nascere nel momento in cui si crea una commistione tra il patrimonio dell’amministratore e quello del condomino. Detto ciò, pur in assenza dell’obbligo normativo, l’amministratore è tenuto a versare le quote su un conto corrente diverso dal suo e che sia intestato al condominio. L’obbligo, quindi, per chi amministra gli edifici, a partire dal 2012, è quello di aprire un conto corrente dove far confluire le transazioni.
In pratica l’amministratore deve far transitare le somme ricevute sul conto corrente, sia postale che bancario, intestato al condominio. Ogni condòmino può chiedere, pertanto, l’estratto della copia e la rendicontazione periodica di entrate e uscite per capire come e in che modo vengano utilizzati i soldi. L’amministratore è tenuto alla trasparenza considerando che il diritto dei condomini di avere la rendicontazione del conto corrente. Secondo una decisione recente, le quote da trasferire sul conto corrente possono però essere raccolte anche in contanti e non per forza tramite un bonifico.
L’amministratore non può quindi rifiutare il pagamento delle rate in questo modo poiché commetterebbe un’irregolarità. Quello che può fare però è rifiutare che il pagamento avvenga in questo modo a una sola condizione. Ciò è possibile quando è il condominio a predisporre, con apposita delibera, di raccogliere le rate mensili con moneta elettronica. Dunque, in tal caso, non sarà obbligato a ricevere le rate in contanti. Ovviamente il pagamento in contanti deve sempre sottostare alle leggi in merito ovvero può avvenire solo per cifre che non siano superiori a 5.000 euro.
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